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Sabato 29 Maggio 2021
Stragi naziste senza giustizia, 17 ergastolani liberi in Germania

Il 29 maggio 2011 a Roma il capo della procura militare di Roma, Marco De Paolis, l'ufficiale giudiziario attualmente competente per la stragrande maggioranza  dei procedimenti contro nazisti tedeschi responsabili di stragi in Italia, riferisce che 17 ex criminali di guerra nazisti, condannati con sentenze definitive all'ergastolo, vivono tranquillamente nelle loro case in Germania perchè i mandati di arresto europeo nei loro confronti sono respinti al mittente (solo in due casi gli ordini di cattura non sono stati ancora emessi), cosi' come non hanno avuto esito le successive richieste di far scontare le pene nel loro Paese. Tra questi ex criminali di guerra, tutti ultraottantenni e alcuni quasi centenari, vi sono i responsabili di alcuni dei peggiori eccidi compiuti nel corso della seconda guerra mondiale. De Paolis ha in buona parte istruito a partire da metà degli anni '90, dopo la scoperta del cosiddetto ''armadio della vergogna" (dove furono occultati centinaia di fascicoli di indagine), quando era procuratore militare della Spezia. In particolare, sono otto i condannati all'ergastolo dalla Cassazione per la strage di Sant'Anna di Stazzema (560 vittime) che sono ancora in vita e non scontano la pena; tre quelli per Marzabotto (770); uno per gli eccidi di Civitella Val di Chiana, Cornia e San Pancrazio (244); uno per Branzolino e San Tomé (10), uno per la Certosa di Farneta (oltre 60 morti) e uno per Falzano di Cortona (16 i civili trucidati). Solo un secondo condannato all'ergastolo per quest'ultima strage, Josef Scheungraber, di 93 anni, è finito in prigione, ma soltanto perché è stato condannato anche in Germania per quell'eccidio. Per tutti i condannati definitivi la magistratura militare ha emesso nel tempo i relativi mandati di arresto europeo, ma la Germania ha sempre rifiutato la consegna (solo in un caso si è ancora in attesa di risposta). I giudici con le stellette hanno quindi inoltrato al ministero della Giustizia la richiesta di esecuzione della pena in Germania, ma a tutt'oggi non hanno ricevuto alcuna risposta: non si sa nemmeno se sia il governo tedesco che deve ancora pronunciarsi, oppure se è quello italiano che non ha mai inoltrato l'istanza alla Germania. Solo per due dei condannati dalla Cassazione al carcere a vita - ritenuti responsabili delle stragi compiute nell'agosto '44 nel comune toscano di Fivizzano, dove furono trucidate complessivamente 346 persone, in maggioranza donne e bambini - il pubblico ministero non ha ancora spiccato il mandato di cattura europeo in attesa che diventi irrevocabile la condanna anche per altri due coimputati. Ma e' difficile che la Germania adotti una decisione diversa dalle precedenti.

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